Agli inizi degli anni Cinquanta dalla R.A.F. vengono paracadutati dei gatti in un’isola del Borneo
Negli anni ’50, nel Borneo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità decise di spruzzare massicce dosi dell’insetticida DDT per uccidere le zanzare e contenere così una grave epidemia di malaria.
In un’isola del Borneo, verso la fine degli anni 50, sì pensò che per sconfiggere la zanzara che in quel periodo era portatrice della malaria di utilizzare la flotta aeronautica britannica di cospargere un enorme carico di insetticida DDT. Il risultato fu eclatante: la zanzara scomparve completamente, ma dopo due mesi le case del Borneo cominciarono a cascare a pezzi: erano fatte di bambù e venivano mangiate da dei bruchi voracissimi.
Si scoprì che il D.D.T. non aveva ucciso solo la zanzara ma anche una vespina che iniettava le sue uova all’interno del bruco, quindi le popolazioni dei bruchi erano aumentate a dismisura e avevano distrutto tutte le case. Essi erano aumentati tantissimo perché avevano ingerito l’insetticida, ma non sufficiente a ucciderli.
I gechi dell’isola facevano scorpacciate di bruchi restando intorpiditi dal cumulo di insetticida che i bruchi avevano ingerito. Il principale predatore dei gechi sull’isola erano i gatti che, abbuffandosi delle piccole lucertole, restavano intossicati dal DDT e morivano in breve tempo sparendo completamente, dando così campo libero a una marea di topi. Fu così che il governo inglese andò nella vicina Cina e catturò una marea di gatti, quasi 12.000. L’isola del Borneo, all’epoca impervia, non aveva molti modi per rilasciare i gatti sul territorio, così decisero di paracadutarli e l’isola risolse il problema.