La causa del processo
Siamo nel 891, Formoso diventò il 111º successore di Pietro all’età di 75 anni durante il cosiddetto “Saeculum obscurum”, il secolo più difficile della chiesa cattolica. Salì al trono anche se la legge glielo proibiva, dato che era già il vescovo di “Portus” e i canoni di allora non accettavano il cambio di sede. Venne sostenuto dal partito filo-germanico di Roma con Arnolfo di Carinzia, re dei Franchi orientali, e, inizialmente, anche da Guido II, duca di Spoleto, che poi divenne un membro dell’opposizione.
A causa della lontananza con l’alleato Arnolfo, il papa dovette sostenere Guido II e nel 892, sotto il consiglio di Guido, Formoso rinnovò la sua carica di papa in una cerimonia dove incoronò anche il figlio dodicenne di Guido, Lamberto II. Il papa aveva paura che lo Stato Pontificio cadesse nelle mani dei duchi di Spoleto, ovvero nelle mani di Guido II.
Nel 893 Formoso chiese imminente aiuto ad Arnolfo che nel 894 intervenne con scarsi risultati. In quello stesso anno Guido morì e il potere passò nelle mani del figlio Lamberto, il quale non solo dovette governare ma dovette anche aiutare la madre Ageltrude, profonda nemica dei filo-germanici, il partito del papa. Lamberto, con la madre, obbligò al papa di essere incoronato ad imperatore. Formoso non poté opporsi e, dopo averlo incoronato, chiese di nuovo aiuto al sostenitore Arnolfo, il quale, nel 895, scese in Italia per concludere le liti fra i partiti e per diventare re d’Italia.
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Lamberto, la madre e gli spoletani giurarono odio eterno verso il papa, il quale aveva chiesto aiuto contro di loro, e venne imprigionato. Nel mentre Arnolfo arrivò in Italia, ebbe la meglio contro gli spoletani, Lamberto e Ageltrude scapparono, e liberò il papa Formoso, il quale, come premio, lo incoronò imperatore, ma durante la marcia a Spoleto Arnolfo venne colpito da una paralisi e non riuscì più a governare. Proprio per questo nel giro di pochissimo tempo Formoso rimase solo e abbandonato e dovette gestire i disordini a Roma causati dagli spoletani che, appresa la notizia della paralisi, presero subito il potere. Probabilmente papa Formoso venne avvelenato e morì il 4 aprile 896.
Il processo
A ricorrere al processo fu papa Stefano VI con Lamberto e Ageltrude, i quali provavano un odio profondo verso Formoso. Istituirono così, nel 897, circa 8 mesi dopo la sua morte, il “synodus horrenda”, ovvero il Sinodo del cadavere. Le cause erano la violazione dei canoni di quel tempo, diventando papa anche se era vescovo di Portus, e l’alleanza con uno straniero, ovvero con Arnolfo. Il corpo venne riesumato, vestito e tenuto insieme con fili, e gli venne fatta una vera e propria sentenza con testimoni cardinali e vescovi.
Il verdetto stabilì che Formoso era colpevole e gli vennero tolti tutti i suoi riconoscimenti, i suoi atti, e gli ordini da lui conferiti. Come punizione venne gettato nel fiume, dove per tre giorni navigò fino a Ostia dove venne riconosciuto, con una visione del pontefice, da un monaco.
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