Da oltre vent’anni un uomo si alza alle cinque di mattina, controlla le notizie e le agende politiche di Roma, e si aggira per il centro della capitale alla ricerca di politici: non per intervistarli, ma per mettersi dietro di loro con una penna in bocca ed essere ripreso dalle telecamere. L’uomo in questione si chiama Mauro Fortini. Anche se passa tutto il giorno con giornalisti e giornaliste, non è un giornalista: è un “presenzialista televisivo”.
Mauro Fortini, che ha iniziato per curiosità nel 1998, spiega così il suo operato: “Il taccuino e la penna sono nati istintivamente; dedico due ore al mattino e due ore al pomeriggio all’attività televisiva; nel resto del tempo mi prendo cura di mia madre. Voglio raggiungere il record d’apparizioni; ora sono a circa 6/7.000, anche se le conto in modo casalingo. Faccio tutto da solo, ho due pagine ufficiali su Facebook. Tento di far capire alla gente che i politici pensano solo a rapaci guadagni. Inoltre, stigmatizzo il fatto che, nella crocchia dei giornalisti, vi è solo uno che segue veramente il discorso, gli altri poi vanno a ruota…”.
Fortini dichiara che non ricava nulla da queste sue apparizioni, anche perché non avrebbe il tempo per sviluppare la carriera televisiva: “Se capita sfrutto l’occasione. Mai ricevuto compensi. Ho partecipato ad alcune trasmissioni come Matrix, Mattino in famiglia, Tg5; sono deluso ma in undici anni solo tre volte a Striscia la notizia. Il Tg3 nazionale mi detesta”.
Per continuare a svolgere il suo lavoro come si deve, Mauro Fortini ha venduto l’appartamento ereditato dalla madre in una zona semi centrale di Roma e si è trasferito in una piccola casa fuori dalla Capitale. Con quello che ha messo da parte può andare avanti ancora per 20 anni. Poi, a quel punto, gli daranno la pensione sociale. Così pensa Mauro Fortini, professione presenzialista.