30 December 2024
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Auguri Paul McCartney! Oggi compie 80 anni il cantautore protagonista di un mistero ancora irrisolto

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  • Giugno 18, 2022
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Auguri Paul McCartney! Oggi compie 80 anni il cantautore protagonista di un mistero ancora irrisolto

Paul McCarteny oggi compie 80 anni. Conosciuto principalmente nell’ambito musicale, Paul ha avuto una carriera movimentata: dal 1957 al 1959, appena quindicenne, entra nei “The Quarrymen”, gruppo creato a scuola da John Lennon. Dopo i Quarrymen, per 10 anni Paul è bassista nei Beatles, dove raggiunge la sua fama. Insieme a lui nel gruppo c’erano John Lennon, George Harrison e Ringo Starr. Nel 1970 ha una breve carriera da solista e, nel 1971, entra nei Wings, dove rimarrà fino al 1980.

Paul McCartney, immagine di Oli Gill condivisa con licenza CC BY-SA 2.0

PID, il mistero dell’incidente

Spesso, quando si parla di Paul McCartney, si ricorda il tragico incidente nel quale fu coinvolto. L’evento è conosciuto anche con l’acronimo PID “Paul is dead”, ovvero “Paul è morto”. Questa nota teoria del complotto del rock è collegata all’incidente di Paul del 1966. Le voci sulla sua morte, però, iniziarono a circolare nel 1969 e sostenevano che il vero Paul fosse morto nell’incidente e che fosse stato sostituito da un sosia.

A sinistra Paul nel 1964, a destra nel 1968

La prima persona a dire che era morto fu il dj Russell Gibb, il quale durante la trasmissione radiofonica sulla rete WKNR di Detroit del 12 ottobre 1969, raccontò che la sera precedente aveva ricevuto una telefonata da parte di un certo “Tom”, il quale gli aveva confessato di essere a conoscenza di un clamoroso segreto: Paul McCartney era morto in un incidente stradale alle 5 del mattino di mercoledì 9 novembre 1966. A sostegno della sua tesi, l’uomo indicò numerosi indizi presenti nelle canzoni dei Beatles.

Il 14 ottobre 1969, un giornale locale pubblicò un articolo intitolato McCartney Dead: New Evidence Brought to Light, “Morte di McCartney: nuove prove portate alla luce” Nell’articolo venne scritto anche il nome del presunto sosia: William Campbell. Nelle edicole iniziò a uscire una rivista dal titolo Paul McCartney Dead: The Great Hoax, “Morte di McCartney: la grande bufala”, che sosteneva tutti coloro che credevano nella morte di Paul

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Indizi nelle canzoni dei Beatles

Molti fan hanno trovato numerosi indizi sulla morte di Paul McCartney nelle canzoni e nelle copertine degli albume dei Beatles. Noi abbiamo riportato i quattro più importanti:

  • Help! Nella copertina Paul è l’unico senza cappello, questo simboleggia la presenza di un estraneo nel gruppo, inoltre, se si ascolta la canzone al contrario, si sente “now we need a member”, “ora ci serve un membro”. Tuttavia la canzone è stata pubblicata nel 1965, un anno prima della presunta morte.
  • Rubber soul. Nella copertina è presente un cuore rovesciato e spezzato. La prospettiva della foto è dal basso e molti sostengono che hanno scattato la foto dalla tomba di Paul. Nel brano Lennon canta: “Nowhere man, can you see me at all?”, “uomo invisibile, puoi vedermi?” tradotto da sostenitori come “Paul è morto e sepolto, e non può vedere più nulla”.
  • We can work it out. Il singolo usci proprio in concomitanza alla prima data della presunta morte: novembre 1965. Già nel titolo è presente una frase sospetta, infatti se tradotto, significa “noi ce la possiamo fare” (senza Paul?).
  • Yellow submarine. Nella copertina il sottomarino sembra una bara sepolta in una collina e nella videoclip per pochi secondi appare una lapide con scritto “N° 49 Here Lie Buried William McMilley”, “N° 49, qui giace sepolto William McMilley”. Non solo i nomi coincidono: William (Campbell) e McMilley ricorda McCartney, ma anche i numeri 4 e 9. 4 sono le lettere che compongono il suo nome e 9 il cognome, quindi sarebbe “4 (Paul) 9 (McCartney) qui giace sepolto”. Infine, sempre nella videoclip, si vedono 2 Paul versione cartone animato (il vero e il sosia).

Anche lo stesso Paul intervenne nella situazione dicendo: “I am alive and well and unconcerned about the rumors of my death. But if I were dead, I would be the last to know”, tradotto “Sono vivo e sto bene, e non mi interessa delle voci sulla mia morte. Ma se fossi morto, sarei l’ultimo a saperlo”. E voi cosa ne pensate di questa storia?

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Riccardo Falconi

Ciao, sono Riccardo Falconi e sono il creatore di Mysterius.it. Scrivo articoli e creo video tratti dagli articoli. I misteri, fatti storici e racconti mi incuriosiscono. Gestisco le pagine Instagram, YouTube e Facebook del sito.

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