Il geroglifico che fa pensare all’esistenza aliena. Rappresenta un elicottero, un aereo e un sottomarino
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L’Antico Egitto, fin da sempre, è caratterizzato dai suoi misteri. Un esempio che ha spopolato recentemente sui social è stata l’esatta coincidenza tra le coordinate delle piramidi di Giza e la velocità della luce. Oggi, invece, tratteremo di un altro fatto altrettanto misterioso, che fa pensare a un’antica esistenza aliena.
La città di Abido
Il luogo in cui è stato trovato il misterioso reperto è Abito. Abido è una delle più antiche città dell’alto Egitto e si trova a 11 km di distanza dal Nilo. Il nome “Abido” significa “Collina del Tempio”, poiché all’interno del tempio della città si pensava giacesse la testa della divinità egizia Osiride.
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All’interno della città vennero erette varie costruzioni. Tra le più importanti si ricordano il Grande tempio di Osiride, il tempio di Ramesse II e il tempio di Seti I, è proprio in quest’ultimo che vennero ritrovati i geroglifici che hanno un significato arcano.
I geroglifici trovati
Nel tempio di seti I è stato trovato un fregio che, secondo gli appassionati di alieni, potrebbe ritrarre un UFO. Il testo è stato tradotto in “Colui che protegge l’Egitto e rovescia i Paesi stranieri”.
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Il geroglifico, oltre alla mosca a sinistra, rappresenta un elicottero, un aereo e un sottomarino. Da molti, questi geroglifici sono stati interpretati come una rappresentazione nell’antico Egitto delle moderne tecnologie, frutto di un incontro alieno.
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Comunque, secondo esperti del settore, questa somiglianza è frutto di una pereidolia, ovvero forme casuali che vengono ricondotte a qualcosa che conosciamo. Per semplificare il concetto, ecco un esempio: trovate un sasso per terra e ha la forma di un cuore. Quella è una pareidolia.