L’arte di salvare il mare: sculture subacquee contro le reti illegali
Salvare il mare è un’arte, come dimostra l’iniziativa del museo sottomarino “La casa dei pesci”. L’opera consiste in un blocco di marmo scolpito da Aurora Avvantaggiato e fa parte di un progetto più ampio che prevede la posa di 100 opere sui fondali marini con l’obiettivo di proteggere l’ecosistema marino. Tra gli artisti coinvolti ci sono Emily Young, Giorgio Butini, John Cass, Johann Goelles, Lea Monetti, Massimo Catalani e altri ancora.
L’ecosistema marino di Talamone e Orbetello è minacciato dalla pesca a strascico, che nonostante sia illegale, spesso non viene impedita. Per questo gli organizzatori hanno deciso di creare un’iniziativa concreta e simbolica di grande valore, depositando blocchi di marmo sui fondali antistanti Talamone per contrastare la pesca illegale e tutelare i diritti dei lavoratori.
Il progetto del museo sottomarino “La casa dei pesci” è stato avviato nel 2018 e ha già posizionato 24 blocchi marmorei da 10 quintali. Di questi, 20 sono stati utilizzati come dissuasori per contrastare la pesca a strascico illegale, mentre gli altri 4 sono stati integrati nel museo stesso.
A Talamone si celebra la posa di ulteriori 15 opere scolpite in marmo, che arricchiscono il patrimonio museale per i turisti subacquei. Tutti gli elementi del museo, sia le sculture che i 20 blocchi dissuasori, sono stati finanziati tramite una campagna di raccolta fondi organizzata da un comitato senza scopo di lucro.
La pesca a strascico
La pesca a strascico è un metodo di pesca molto diffuso, ma anche altamente dannoso per l’ambiente marino. Consiste nel trascinare una grande rete sul fondo del mare per catturare il maggior numero possibile di pesci, principalmente specie di valore commerciale come il merluzzo, lo scorfano, i calamari e i gamberi.
Questo metodo di pesca causa la distruzione dei fondali marini e della biodiversità in modo spesso irreversibile. Gli studi hanno dimostrato che la pesca a strascico rimuove i sedimenti, distrugge l’habitat degli organismi marini, intorbidisce l’acqua, rilascia agenti inquinanti e carbonio intrappolati sotto il fondo marino, rendendolo inadatto per molte specie.